domenica 20 gennaio 2013

Sergedge vi parla oggi dello strano ventennale di Raw, dove si è preferito lasciar perdere l’effetto nostalgia per il proiettarsi verso il futuro. E’ stata la scelta giusta? Lo show per il ventennale di Raw che non ti aspetti. Questa frase racchiude molto del mio pensiero sull’episodio celebrativo di questa settimana. Cosa ha funzionato? E cosa no? Qualcosa è mancato? Alla fine è stato un bello show? Piantiamola con le domande prima di diventare irritante e partiamo con l’editoriale vero e proprio. L’apertura con Vince McMahon era d’obbligo, il chairman della federazione è giusto che abbia dato il via alle danze, lecitamente orgoglioso della sua creatura, il programma più longevo della storia della televisione americana. Egocentrismo del boss a parte, come di consuetudine da qualche anno la sua presenza è stata più di contorno, limitata al minimo indispensabile. Il siparietto con Big Show e Del Rio è stato utile per cercare di mandar over il neo turnato face messicano, e devo dire che il gigante sta facendo un buon lavoro per far tifare il rivale. Diciamolo subito: ciò che ha sorpreso in questo episodio celebrativo è l’assenza di ritorni delle leggende che hanno fatto la fortuna di questo programma, con alcune eccezioni. Una di queste è stata Ric Flair, ospite del talk show Miz TV. Se la scorsa settimana avete letto il mio editoriale, allora saprete già cosa pensi di un impiego simile per il Nature Boy. Per chi se lo fosse perso lo riassumerò in una parola: spreco! La sua presenza è stata buona solo per qualche WOOO da parte del pubblico e per il piacere di rivederlo in scena, ma mettete al suo posto un qualsiasi altro wrestler ritirato e il risultato sarebbe stato lo stesso, dato che è servito solo come bersaglio per le frecciate di Cesaro. Povero Flair, un sessantaquattrenne che ancor oggi potrebbe far brillare Raw, se messo nel ruolo giusto. La speranza è l’ultima a morire. Un’altra eccezione è stata quella di Foley, neo Hall of Famer 2013. In questo caso è stato utilizzato come bersaglio fisico per lo Shield, senza neanche poter iniziare il discorso, oltre a un promo dal backstage con The Rock. Per il resto abbiamo avuto dei buoni segmenti, come la vittoria sorprendente e pulita di Barrett su Orton (davvero in caduta libera la Vipera!), il divertente ritorno del dottor Shelby, l’addio di Eve (non mi mancherà troppo, ricordo con raccapriccio le sue interpretazioni ai tempi della storyline Kane – Cena – Ryder, molto meglio da heel), Kaitlyn nuova campionessa delle Divas (gran gnocca, ma in ring c’è da piangere) e soprattutto l’ottimo cage match tra Cena e Ziggler (far passare questo 2013 senza dare un titolo del mondo al biondo ossigenato sarebbe un delitto sportivo). Un capitolo a parte meritano Punk e The Rock. Il primo almeno per una sera smette i panni dell’heel codardo tipico WWE e oltre ai bei promo dà una prova di coraggio e forza che non fa altro che aumentare il pepe verso lo scontro del prossimo ppv. Vederlo prima far cedere Clay, poi regalare un promo dei suoi e infine gettarsi all’assalto frontale del rivale è stata una gioia per gli occhi. Se la WWE capisse che gli heel non devono essere solo rappresentati soltanto come fifoni il wrestling entertainment salirebbe al livello successivo. The Rock poi ha dimostrato ancora una volta di essere al di là della definizione di wrestler, è un intrattenitore a 360 gradi, capace di divertire un’arena con giusto il supporto di una chitarra e di un microfono. Le frecciate a Punk con cui ha rivoltato contro il campione la sua stessa frase della settimana scorsa fare a pugni con Dio è stata una bella trovata. Credo che possa essere divertente ma inutile discutere su chi dei due abbia la meglio verbalmente in uno show predeterminato. Io preferisco godermeli così, per quello che rappresentano: il campione che ha deciso di fare a meno della gente contro il campione della gente. Perfetti così, l’uno l’antitesi dell’altro. Godiamoceli. Cosa possiamo dire in definitiva di questo episodio, un anniversario importante come un ventennale? E’ stato sicuramente un anniversario atipico, come da titolo, con l’effetto nostalgia ridotto al minimo, tra Flair (che comunque avevamo visto poco tempo fa), Foley (che ci sarebbe comunque stato vista la sua nomina nella Hall of Fame), The Rock (che ormai è una presenza fissa). Il resto è stato relegato a video montaggi, a cui è stato affidato il compito di ricordare alla gente che si trattava di un episodio celebrativo. Cosa pensare di questa scelta? La puntata in sé è promossa, con in larga parte match di buon livello, segmenti divertenti e storyline che sono proseguite per il verso giusto. Rimane però un po’ di dispiacere per l’assenza di grandi ritorni a sorpresa, giusto per una sera, per un anniversario importante come quello che c’è stato. E’ da condannare la federazione per questa scelta? Complice forse qualche difficoltà nel convocare qualche leggenda, si è preferito relegare al minimo le celebrazioni del passato per vivere il presente. Con la Rumble sempre più vicina si è preferito mandare avanti le storyline senza perder tempo. Nonostante mi aspettassi qualche ritorno di lusso in più, non me la sento di criticare un simile ragionamento, soprattutto se il risultato è buono così come è stato quello di questa puntata. E voi cosa ne pensate? Giusto proiettarsi verso il futuro senza perder tempo con vecchie leggende alla ricerca della gloria perduta? O per un anniversario importante come un ventennale sarebbe stato giusto rivedere qualche leggenda che ha contribuito a fare di Raw quello che è? Fatemi saper cosa pensate di questo atipico anniversario!

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